Il Vegvisir

03.10.2018

Viene anche chiamato Compasso Runico .... Questo simbolo, di origine islandese, è un sigillo magico, che veniva tracciato sulle navi per non perdere la rotta e sapersi orientare anche nel cattivo tempo. Questo simbolo è attestato nel manoscritto di Huld, redatto da Geird Vigfusson nel 1880, ma si pensa che abbia origini più antiche. Una pagina del manoscritto, nel quale viene mostrato, oltre al nome è riportata la seguente frase:" Se qualcuno porta con sé questo simbolo, non perderà mai la propria strada nella tempesta o nel cattivo tempo, anche se percorre una strada a lui sconosciuta"

Secondo il sito sunnyway.com il significato di questo simbolo, oltre a "compasso" "segno di direzione" vuol dire "guarda la via", questo talismano mira a non perdersi in nessuna strada, fisica o metafisica. Come molto sapranno questo simbolo è tatuato anche sul braccio della cantante islandese Bjork e della sua amica Didda, ella stessa dice: "Con questo so sempre dove sto andando e so che ne nebbia ne tempesta possono farmi perdere il mio cammino."

Il tatuaggio fu poi imitato da molti fan della cantante e non solo.

Questo simbolo è diventato quasi un simbolo di distinzione e patriottismo degli islandesi poiché è uno dei pochi simboli magici che sono stati trovati solamente in Islanda, al contrario di altri, che sono presenti in diversi territori che sono stati sottomessi alla dominazione vichinga.

Sappiamo che questo talismano veniva impresso con la saliva o con il sangue nella parte interna dell'elmo (come Aegjshalmur), così come ogni sigillo magico nordico, è necessario un "testimone" del nostro stesso corpo, per far si che l'opera sia "attiva". La parola "Galdrastafir" deriva dall'islandese e significa letteralmente "bacchetta magica" (da Galdra-magia e "Stafir"-doga) e raggruppa tutti quei sigilli di origine e matrice norrena, che probabilmente rappresentano gruppi di rune o singole rune, che però sono codificate: sono quindi costituite da simboli differenti, che uniti danno forma al sigillo.

Molti Galdrastafdir sono stati ritrovati in numerosi manoscritti, tra i più importanti troviamo il "Rauðskinna", il "Gràskinna", il "Galdrabòk" e altri manoscritti minori come il manoscritto di Huld (dove è stato ritrovato il vegvisir), ma molte persone si cimentano tutt'oggi a creare sigilli runici differenti dai Bindrunes, cercando di trovare ognuno il proprio metodo e la propria codifica, come ho cercato di fare anche io dopo alcuni mesi di studio.

Il vegvisir fu trovato per la prima volta nell'Huld Manuscript, scritto probabilmente nella seconda parte del 1800. Ciò significa che non si ha l'assoluta certezza che questo simbolo venisse usato dai vichinghi in passato, ma di questo ne parleremo successivamente.

Il termine deriva dall'islandese "vegur"-strada e "visir"-guida, e significa quindi cartello o segnavia, e ha preso nell'ultimo periodo anche il significato di "bussola", proprio perché il suo scopo è quello di indicare sempre la strada più corretta e non far mai perdere il sentiero.

'Beri maður stafi þessa á sér villist maður ekki í hríðum né vondu veðri þó ókunnugur sá.'

- Se qualcuno porta con sé questo simbolo, non perderà mai la propria strada nella tempesta o nel cattivo tempo, anche se percorre una strada a lui sconosciuta.

Come utilizzarlo

Come quasi tutti i glifi runici, il vegvisir per essere utilizzato andrebbe tracciato o inciso, su legno, su osso, o se bisogna utilizzarlo su una persona, sulla pelle.

Per essere attivato, durante la tracciatura del sigillo bisognerebbe aggiungerci dei fluidi corporei o dei testimoni (i più usati sono il sangue o la saliva). Il sangue sarebbe ottimo perché è probabilmente la "parte più potente di noi" e soprattutto l'utilizzo del sangue come sacrificio era molto utilizzato in epoca vichinga. Mi rendo conto però che alcune persone potrebbero avere problemi ad utilizzarlo, quindi anche la saliva andrà benissimo.

Una volta aggiunto il testimone e finito di tracciare il galdrastafir, esso sarà pronto per l'utilizzo.

Le tipologie di Vegvisir

Il vegvisir si può trovare in 3 varianti differenti, che però non cambiano il suo significato originale, e non si conosce quale di queste sia l'originale.

  • Inscritto in un cerchio: questa è forse la "forma" più conosciuta e più famosa, e fu ritrovata nel Galdraskraeda di Jochum "Skuggi" Eggertsson (1940).
  • Inscritto in un quadrato: questa è la tipologia che è stata ritrovata nel manoscritto di Huld, e presenta anche una variante non solo nella forma "in cui è inscritto", ma anche il braccio "a sud est" è differente.
  • Lineare: anche questa variante si trova nell'Huld Manuscript, e dovrebbe sempre rappresentare il vegvisir. In questo caso cambiano sia la forma sia tutti i simboli.

Simbolo vichingo o no?

Questa è una domanda che viene fatta molto spesso e a cui ad oggi non si è riusciti a dare una risposta certa.

Secondo le leggende e la tradizione, il vegvisir veniva tracciato o inciso sulle navi per non perdere mai la rotta, o ancora disegnato all'interno degli scudi per aiutare la vittoria in battaglia (esattamente come avveniva con l'Ǽgishjalmur, di cui parlerò in futuro) o ancora sulla fronte.

Non si hanno però prove che tutto questo sia vero; infatti non si è trovato inciso su nessuna nave né in altri reperti risalenti all'epoca vichinga, e il fatto che il ritrovamento di questo simbolo risale a un manoscritto del 1800 o al massimo ad altri scritti minori risalenti al 1600, fa ancora più pensare che i vichinghi non fossero nemmeno a conoscenza di questo glifo.

Viene anche nominato da Stephen Edred Flowers nel suo "Galdrabòk", anche se ciò ha creato ancora più confusione in merito a questo sigillo perché nel manoscritto originale (attualmente situato nella "Royal Swedish Academy of Sciences di Stoccolma) non è presente alcuna traccia del vegvisir.

Importante è anche ricordare che nonostante il suo significato è quello di non far perdere la rotta e negli ultimi anni abbia preso anche l'appellativo di bussola, le 8 braccia che lo costituiscono non rappresentano i punti cardinali. Numerosissimi glifi infatti sono costituiti di base da 8 braccia, ed è quindi sbagliato guardare e "leggere" il vegvisir come se fosse una comune bussola.

È ancora dunque un sigillo avvolto parzialmente nel mistero, e nonostante i moltissimi studi che sono stati da sempre svolti, non si conoscono pienamente le origini e i segreti che nasconde.


LadyDeath75


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