IL GATTO NERO

04.05.2018

Il gatto nero è uno dei felini più eleganti al mondo, ma spesso è vittima di superstizioni e leggende che a volte, finiscono per mettere a repentaglio la loro vita. Scopriamo perché non porta affatto sfortuna!

Come spesso accade per molte superstizioni, la paura che un gatto nero ci attraversi la strada ha un'origine relativamente recente. Inoltre è completamente in antitesi con la posizione di rispetto di cui il gatto ha sempre goduto da quando è stato addomesticato per la prima volta, in Egitto, intorno al 3000 a.C. Al tempo degli antichi egizi tutti i gatti, compresi quelli neri, erano tenuti in grande considerazione e per legge erano protetti da ogni genere di maltrattamenti e dalla morte. L'idolatria nei riguardi del gatto era talmente radicata, che la morte di uno di questi animali domestici, suscitava il compianto di tutta la famiglia. Tanto i ricchi quanto i poveri, imbalsamavano i modo raffinatissimo i corpi dei propri gatti, avvolgendoli in un fine sudario e ponendoli in sarcofagi realizzati con materiali preziosi, come il bronzo e perfino in legno, che scarseggiava in Egitto, dato che il paese è privo di foreste. Gli archeologi hanno rinvenuto vere e proprie necropoli di gatti, tra i quali era normalissimo trovare anche gatti neri. Colpiti dal fatto che un gatto potesse sopravvivere e restare illeso a molte cadute dall'alto, furono gli egiziani a dare origine alla convinzione che il gatto abbia nove vite. La fama del gatto si diffuse rapidamente insieme alla civiltà.

Testi in sanscrito che risalgono a più di duemila anni fa, parlano del ruolo dei gatti all'interno della società indiana; e in Cina, nel 500 a.C. circa, Confucio aveva un suo gatto preferito. Più o meno nel 600 d.C., il profeta Maometto teneva i suoi discorsi con un gatto in braccio, e approssimativamente in quello stesso periodo, i giapponesi iniziarono a tenere dei gatti all'interno delle proprie pagode per proteggere i manoscritti sacri. A quei tempi, se un gatto attraversava la strada a una persona, questo veniva considerato un avvenimento fortunato. La paura dei gatti, soprattutto dei gatti neri, iniziò a diffondersi per la prima volta in Europa durante il Medioevo, e in particolare in Inghilterra. La caratteristica indipendenza del gatto, la sua caparbietà e segretezza, insieme alla sua improvvisa eccessiva diffusione nelle grandi città, contribuìrono a farlo cadere in disgrazia.

I gatti che infestavano i vicoli spesso venivano nutriti da vecchie signore, povere e sole, e quando l'isteria della caccia alle streghe colpì l'Europa, e molte di queste donne senza casa vennero accusate di praticare la magia nera, i loro amici gatti, soprattutto quelli neri, vennero a loro volta considerati colpevoli di stregoneria. Un famoso racconto appartenente alle tradizionali credenze britanniche riguardanti i felini, illustra quello che era il punto di vista della gente del tempo.

Nel Lincolnshire, intorno al 1560, in una notte senza luna, padre e figlio si spaventarono quando una piccola creatura schizzò davanti a loro infilandosi in una tana. Gettarono delle pietre nel cunicolo del terreno e ne videro uscire rapidamente un gatto nero, ferito, che si trascinò fino alla vicina dimora di una donna che in città era sospettata di stregoneria. Il giorno dopo padre e figlio incontrarono la donna per strada; aveva il volto graffiato, un braccio fasciato e zoppicava. Da quel giorno in poi. Nel Lincolnshire, tutti i gatti neri furono sospettati di essere streghe che avevano adottato un insolito travestimento notturno. La storia si propagò. L'idea che le streghe si trasformassero in gatti neri per poter strisciare inosservate per strada divenne una convinzione ben radicata anche in America, durante le cacce alle streghe di Salem. Perciò, un animale che un tempo era considerato con benevolenza, diventò una creatura temuta e disprezzata.

Molte società del tardo Medioevo cercarono di portare i gatti all'estinzione. Mano a mano che la paura delle streghe raggiungeva i livelli paranoici, molte donne innocenti furono bruciate al rogo insieme ai loro innocui animali domestici. Una bambina nata con gli occhi troppo luminosi, con il volto più vivace del solito, con una personalità eccessivamente precoce, veniva sacrificata per timore che potesse albergare in lei uno spirito che con il tempo sarebbe diventato una strega di giorno e un gatto nero di notte. In Francia, migliaia di gatti neri vennero bruciati ogni mese, finché il re Luigi XIII, intorno al 1630, non pose fine a questa pratica vergognosa. Considerato il numero dei secoli in cui i gatti neri furono trucidati in tutta Europa, è sorprendente che il gene del colore nero non sia stato cancellato dalla specie... a meno che il gatto non abbia davvero nove vite.

Gatto nero in sogno

Cosa significa sognare un gatto nero? Secondo l'interpretazione dei sogni un gatto nero nei sogni potrebbe essere associato ad un tuo bisogno di indipendenza e ribellione verso imposizioni troppo soffocanti. Oppure il colore nero potrebbe enfatizzare la connessione con il mistero e l'inconscio, e quindi essere un invito ad aprirti verso questa dimensione, a fidarti di più del tuo istinto. E il numero da giocare al lotto è ovviamente il 17!

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