IL NUMERO TREDICI

04.05.2018

Alcune indagini hanno dimostrato che tra tutte le superstizioni che si crede portino sfortuna, quella che influenza la maggior parte della gente, al giorno d'oggi, è un senso di disagio provocato in molti modi dal numero tredici. In Francia, per esempio, negli indirizzi non esiste il tredici come numero civico. I Italia la lotteria nazionale omette il numero tredici. Sugli aerei delle linee aeree nazionali e internazionali manca la tredicesima fila di posti a sedere. In America, i moderni grattacieli, i condomini, gli edifici suddivisi in appartamenti attribuiscono il numero 14 al piano che viene dopo il dodicesimo. Recentemente, un esperimento psicologico ha messo alla prova il potere della superstizione. Un edificio nuovo con appartamenti di lusso comprendeva un piano in cui era stato assegnato il numero tredici, si notò che venivano affittati gli appartamenti su tutti gli altri piani e che soltanto pochi di quelli presenti al tredicesimo piano avevano trovato degli inquilini. Quando il numero del piano venne cambiato in dodici B, gli appartamenti fino a quel momento sfitti trovarono rapidamente qualcuno disposto ad occuparli. Come ebbe origine la tanto diffusa paura del numero tredici? Dobbiamo risalire perlomeno alla mitologia norvegese, all'epoca che precede la nascita di Cristo. A Walhalla venne allestito un banchetto a cui furono invitati dodici dèi. Loki, lo spirito dei conflitti e del male, si infiltrò tra gli altri, portando il numero degli invitati a tredici. Nella lotta che seguì, per allontanare Loki, Balder, il migliore degli dèi, rimase ucciso.

Questo è uno dei primi accenni scritti riguardanti la sfortuna che circonda il numero tredici. Dalla Scandinavia, tale superstizione si diffuse verso sud in tutta Europa. All'inizio dell'era cristiana era già radicata nei paesi del Mediterraneo. Secondo gli studiosi di folklore, in seguito tale credenza venne notevolmente rafforzata, forse in modo definitivo, dal banchetto più famoso della storia, l'Ultima Cena. Cristo e i suoi apostoli erano in tredici. Meno di ventiquattr'ore dopo Cristo venne crocifisso. Gli studiosi di mitologia hanno visto nella leggenda norvegese un'anticipazione del banchetto cristiano. Paragonano Giuda, il traditore, a Loki, lo spirito dei conflitti, e Balder, il dio preferito, che venne ucciso, a Cristo, che fu crocifisso. È comunque indiscutibile che dall'inizio dell'era cristiana in poi, invitare tredici ospiti a cena significava andare in cerca di guai.

Una volta che si è diffusa una credenza, la gente, più o meno inconsciamente, cerca di scoprire degli avvenimenti che ne dimostrino la veridicità, e questo vale per qualsiasi superstizione. Ironicamente, in America, il tredici va considerato un numero fortunato. Fa parte dei molti simboli statunitensi. Sul retro della banconota da un dollaro, il tronco di piramide presenta tredici gradini; l'aquila del Nord America stringe in uno dei suoi artigli un ramo d'ulivo con tredici figlie e tredici frutti, e con l'altro afferra tredici frecce; sopra al capo dell'aquila sono presenti tredici stelle. Tutto ciò, naturalmente, non ha nulla a che vedere con la superstizione, ma commemora le tredici colonie iniziali con cui è nato il paese, che già di per sé si possono considerare un simbolo di buon auspicio.

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