ROSEATE PERL: LA PERLA MALEDETTA

17.06.2018

Gerard Trower era un vescovo inglese che si trasferì in Australia occidentale, si stabilì nella nuova Diocesi dell'Australia Nord Ovest nel 1910 e divenne il primo vescovo anglicano del nord. La sua residenza era il Palazzo dei Vescovi, apparentemente disabitato da diversi anni. In realtà Trower si accorse che aveva almeno un coinquilino: molti credono che fosse il fantasma di Abraham de Vahl Davis, un commerciante di perle morto pochi anni prima che aveva vissuto l'ultimo periodo della sua vita in una stanza affittata proprio nel palazzo.

Ecco perché parto da una persona che con la perla non ebbe nulla a che fare: Davis fu probabilmente l'ultimo a possedere la magnifica perla rosa, che aveva acquistato prima di salpare da Port Hedland per andare a Broome. Ma cosa c'entra Davis con Trower?

Una notte il vescovo Trower si svegliò di soprassalto e vide una figura spettrale che illuminava la sua camera da letto. Il vescovo Trower la descrisse come un uomo vestito con abiti di un rabbino, ma molti altri che videro lo spettro sia nel palazzo che nel giardino hanno sempre affermato che avesse l'aspetto di un gentiluomo ricco vestito con abiti sontuosi.

La storia della morte di Abraham Davis è avvolta ancora oggi nel mistero e pare che lui sia stato l'ultima di una lunga serie di vittime legate alla maledizione di questa perla, che avrebbe causato suicidi, omicidi e disastri. Ok, a Davis ci torno alla fine, ora cerco di partire da quando la perla venne alla luce.

Il gioiello conosciuto semplicemente come "Roseate Pearl" era ritenuto di magnifica dimensione e ricercato per la sua bellezza. Anche se la storia della perla è un difficile da tracciare, si crede alle parole scritte nel libro "Coast to Coast: The Great Australian Coastal Liners":

«La Perla Rosa fu trovata da un cercatore perle a largo del West Australia, ma rubata da un altro subacqueo che aveva intuito il valore dell'oggetto. Finì nelle mani di due losche figure cinesi, che però subito dopo averla venduta furono impiccate per un omicidio avvenuto in circostanze misteriose. La perla è stata poi acquistata da un uomo che poco dopo è morto di un infarto, mentre il successivo proprietario ha commesso suicidio dopo che la perla gli è stata rubata.»

Come inizio non c'è male, non credete? Il sospetto di una maledizione c'è tutto, ma andiamo avanti. Se fino a quel momento la storia viene riportata solo da un libro, da questo momento le vicende legate alla perla iniziarono ad apparire anche sui giornali e diventa più facile seguirne la storia.

Nel 1905 il corpo di un uomo fu trovato a faccia in giù nel molo vicino a Chinatown, nella città di Broome. Dall'indagine si scoprì che era morto con tre colpi di pistola alla testa e successivamente annegato. Addosso aveva una grossa somma di denaro e fu identificato come Mark Liebglid, un rivenditore di perle ben noto. Aveva in tasca una stupenda perla di colore rosa e, guarda caso, alcuni mesi prima aveva vissuto alcuni giorni a casa dell'uomo che si era suicidato per aver perso il suo gioiello.

Per quell'omicidio si trovarono anche i colpevoli, tre malviventi di Broome che si chiamavano Hagens, Espada e Marquez. Tutti e tre furono arrestati per il delitto e per quello che lo aveva scatenato: gli uomini avevano attirato Liebglid con la scusa di voler comprare la sua perla, ma dopo averlo pagato decisero di derubarlo e quando l'uomo iniziò a gridare lo uccisero.

I furono condannati a morte per impiccagione e quando venne messa la corda al collo di Marquez, questo iniziò a piangere come un bambino dicendo che era colpa della perla: disse che lei gli aveva sussurrato di uccidere Liebglid e che contro il suo volere la sua mano si era sollevata e aveva premuto il grilletto per ucciderlo.

Non si sa esattamente come e perché, ma dopo l'omicidio di Mark Liebglid la perla finì nella mani di un uomo filippino che, divorato dai debiti, la vendette ad un altro uomo di nome Gomez. Il filippino usò i soldi per tornare a casa nelle Filippine, ma morì di una malattia sconosciuta pochi giorni dopo aver messo piede sul suo terreno nativo. Gomez pochi mesi dopo fu trovato impiccato in casa sua e si disse che si era suicidato per disperazione dopo una delusione d'amore.

Ed eccomi giunto a chiudere il cerchio.

Abraham de Vahl Davis acquistò la Roseate Pearl per 20.000 sterline da un gioielliere di Port Hedland che l'aveva addirittura ricevuta in regalo da Gomes. Davis, dopo aver fatto una certa fortuna in città, decise di tornare dalla sua famiglia a Broome e si imbarcò sulla nave SS Koombana.

La mattina del 20 marzo 1912 la Koombana, seguita dalla SS Bullarra stava seguendo la costa nord-orientale quando fu raggiunta dalla Guardia Costiera che preannunciava l'arrivo di un tremendo uragano. Le previsioni erano tragiche e la Bullarra pensò bene di tornare a Port Hedland e ripartire quando il ciclone fosse passato; diverse altre navi e la Koombana sminuirono quella tempesta e proseguirono il viaggio lungo la costa, finendo travolte dall'uragano. Di molte di loro si trovarono i relitti distrutti sulla costa o successivamente sui fondali marini, ma la SS Koombana non fu mai più rivista e non fu trovano mai nessun membro del'equipaggio. Di lei furono trovati in mare un pezzo di plancia, una porta di una cabina, alcuni salvagente e alcuni pezzi di rivestimento. Tutte le 157 persone a bordo sono morte in quello che è stato chiamato il "Titanic australiano". Fu il peggior disastro marino civile nella storia australiana.

Si suppone che la perla sia stata persa nelle profondità assieme ad Abraham de Vahl Davis e che la sua maledizione si sia interrotta fino a quando qualcuno non la ritroverà sui fondali marini.


LadyDeath75

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