L'esperimento clou di Gustavo Rol

03.05.2018
"Ed ora un'ultima regola che osserverete in ogni circostanza rigidamente. Non spiegate mai in pubblico i giuochi che avete fatto. E' evidente che, tanto più si manterrà o si accrescerà il gusto del pubblico per le rappresentazioni magiche, quanto più accuratamente ne sarà conservato il carattere misterioso e incomprensibile."

Carlo Rossetti, Magia delle carte, Milano, Cisalpino Goliardica, 1958

"Si vorrebbe scoprire il meccanismo: che io fornissi alla scienza sufficienti elementi per vagliarli, classificarli e forse riprodurli senza la mia partecipazione. Sono segreti, questi, che non è dato di tramandare."

Gustavo Rol in Remo Lugli, Rol una vita di prodigi, Roma, Edizioni Mediterranee, 1995

Tra i molti prodigi che vengono raccontati a proposito del sensitivo Gustavo Rol analizzeremo, in questa sede, l'esperimento da lui proposto la notte del 10 marzo 1973. Si tratta di un episodio particolarmente stuzzicante e rappresentativo, definito dal parapsicologo Giorgio Di Simone "clou grandioso, nella sua estrema complessità operativa, nel suo intrico di fatti paranormali diversamente classificabili, e che danno la misura - probabilmente non completa - dei poteri di Gustavo Rol".

Si tratta della materializzazione del messaggio di uno spirito conclusa con un book test. Fortunatamente possediamo due resoconti dello stesso episodio, a firma del parapsicologo Giorgio Di Simone e del giornalista Remo Lugli. La lettura in parallelo delle due descrizioni dà un'idea di quanto possano essere differenti e fuorvianti le testimonianze fornite a proposito di uno stesso fenomeno.
In casa Rol si parla di fenomeni paranormali, e ci si chiede se esista o meno la possibilità di stabilire sul piano scientifico schemi che possano spiegarli. Dopo aver estratto da una risma una serie di fogli formato extra-strong, viene "fatto il buio". Lugli, invece, non ne parla - dicendo poco dopo che l'esperimento sta avvenendo "in piena luce". Una divergenza di non poco conto, e del tutto fuorviante per una corretta interpretazione dell'avvenimento. Certo, a luci spente la sostituzione di un foglio bianco con uno appositamente preparato è facilmente ipotizzabile, ma leggendo soltanto il resoconto di Lugli sarebbe stato ben difficile sostenerla. Il foglio viene consegnato - appallottolato - al dottor Molino. Dove viene riposto a questo punto? Secondo Di Simone "sotto la camicia", secondo Lugli "in una tasca interna della giacca assieme a una matita". Altra divergenza.

A questo punto si riaccende la luce e Rol scrive qualcosa in scrittura automatica. Qual è il testo del messaggio? Impossibile saperlo con sicurezza; secondo Lugli c'era scritto, in francese: "Camille F. vi darà la risposta con l'enciclopedia". Secondo Di Simone, invece, "Camille va vous expliquer... ce que je pourrais faire ovvero Camillo sta per spiegarvi ciò che potrei fare". Secondo Lugli, inoltre, il messaggio continuava con le parole: "Sorteggiate il tomo e tre pagine; le prime due cifre saranno il tomo, successivamente con tre gruppi di tre carte le pagine", mentre Di Simone afferma che tale precisazione venne soltanto in un secondo momento, dopo che Molino avrebbe estratto il foglio da lui nascosto. Altra divergenza. Ma perché uno spirito avrebbe dovuto coinvolgere delle carte da gioco in un esperimento?

Se un prestigiatore ha preparato una serie di parole che si trovano in determinate pagine di un libro, la tecnica più semplice che può sfruttare per dare l'illusione che la scelta di tali pagine sia casuale è quella di utilizzare delle carte da gioco e forzarne un certo numero ad uno spettatore (tale forzatura può avvenire anche senza che il prestigiatore tocchi in alcun modo le carte). L'uso delle carte non ha nessun altra giustificazione all'interno di un esperimento parapsicologico, ed è un indicatore inequivocabile della presenza di un trucco. È comprensibile che Rol volesse giustificare agli occhi del suo pubblico il bizzarro uso delle carte da gioco per scegliere un libro ed una pagina. Quale metodo migliore che attribuire tale decisione ad uno spirito?

A questo punto Molino estrae il foglio, sul quale è comparso un lungo messaggio in risposta agli interrogativi posti prima. Elaborato in precedenza da Rol? È un'ipotesi suffragata dal fatto che Rol sapeva già in anticipo dell'incontro con Di Simone. Questi, infatti, era arrivato da Napoli con due colleghi del Centro Italiano di Parapsicologia, Giancarlo Andreana e Domenico Molino, e per tre sere consecutive (8, 9 e 10 marzo 1973) aveva assistito agli esperimenti di Rol (descritti, in seguito, sul numero del giugno 1973 della rivista da lui diretta Informazioni di parapsicologia con il titolo "Tre serate di esperimenti con Gustavo A. Rol"). Quale miglior attrattiva per una serata in compagnia di tre parapsicologi della materializzazione di un messaggio che li riguardava?

A questo punto vengono "sorteggiate" dieci carte (le figure valgono "zero"), con una serie di "maneggi" - come li definisce Di Simone. Forzate? È quanto parrebbe a leggere che cosa avvenne in fase di scelta. Forzatura che non traspare dalla descrizione di Remo Lugli, ma che si rivela in quella - più accurata - di Giorgio Di Simone. Secondo Lugli "Escono: volume ventunesimo, pagine 204, 200, 178".

Il giornalista ha semplicemente tagliato corto: nella realtà, la scelta era stata un po' più complessa. Leggiamo il resoconto di Di Simone: "I gruppi di carte risultanti, così come annunciato dalla misteriosa entità, scrivente attraverso Rol, danno la seguente numerazione: 21, 204, 200, 100. [...] Rol ha un attimo di esitazione, viene improvvisamente ripreso dalla "forza" che lo porta a scrivere un altro numero: 178... Evidentemente il messaggio non era completo, oppure ci siamo dimenticati, nella manipolazione delle carte, di qualche passaggio utile a tale completamento".

Sembra proprio che Rol volesse forzare quei particolari numeri... quando, infatti, rileva un errore nella procedura di scelta (che finisce sul numero 100 invece che sul previsto 178), immediatamente si mette a scrivere per correggere il tiro: 178.

Effettivamente sul 21° volume, alle pagine 204, 200 e 178, si ritrova la traduzione italiana del messaggio apparso in precedenza sul foglio di Molino.

Un prestigiatore ammira la fantasia che Rol ha dimostrato nel cercare un brano di senso compiuto su un'enciclopedia, tradurlo in francese, prepararlo su una piccola pallottola di carta che verrà poi abilmente scambiata durante l'esperimento con un'altra bianca e preparare un mazzo di carte per la forzatura di dieci carte da gioco (e con alcune tecniche, la difficoltà di forzare una o dieci carte è dello stesso ordine di grandezza). Il parapsicologo Di Simone, invece, ritiene di aver assistito a "un eccezionale intrecciarsi di eventi normali e paranormali che hanno portato a questa conclusione, attraverso una perfetta composizione e sovrapposizione di fenomeni parapsicologici se stessi singolarmente, [...] molto rari: scrittura automatica, scrittura diretta, quattro brani così sorprendentemente armonizzati in un senso compiuto, riferito ad un messaggio ottenuto per di più con scrittura diretta". Tra le due ipotesi, noi preferiamo quella "normale"... e voi?


LadyDeath75

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