Le creepy tales dei nostri Utenti
Questa sezione nasce per racchiudere le esperienze paranormali e i racconti inventati scritti dai nostri utenti del gruppo.
Mia nonna materna e la sua famiglia
Da piccola abitavano in un casa che condividevano con delle entità... loro rispettavano i vivi e loro rispettavano i morti❤
Un
giorno i suoi fratelli si offrono per lavorare in un monastero per dei
piccoli lavori di ristrutturazione...in una stanzetta (una stanzetta di
un frate)spaccano il muro della stanza per trovare l imbocco del tubo
del lavandino del bagnetto... solo che crolla la parte sottostante al
lavello rinvenendo così un piccolo corridoio.. sorpresi della cosa
mandano il fratello più piccolo ad entrare in questa sorta di piccolo
corridoio che non ha sbocco..ma ha dei piccoli contenitori li
prendono..e trovano dei capelli..dei denti e dei resti di stoffa...
Uno
dei fratelli prende i denti " come ricordo " della scoperta... posano
il tutto come prima...sistemano la perdita e murano il muro
Da
quel giorno la pace sua finì...iniziò a sentire lamenti..pianti..e
sentirsi seguire da qualcuno con il fiato sul collo e sfighe su sfighe
Ignorò tutto ( essendo una famiglia cmq da sempre con doni )
Finché
un giorno si presentò il frate che voleva restituito i denti
suoi....agli inizi il fratello si rifiutò..pensando che ormai erano
suoi.. ma quando l entità iniziò a farsi sentire sempre con più irruenza
capì che era il caso di riportarli dove erano sempre stati..
E fece davvero così risolvendo nel giro di poco tutti i suoi problemi
Maria Ester
Circa due anni fa'
ero a casa di una mia amica. Decidemmo di fare una cosa stupida ovvero
quello di fare una seduta con la tavola ouija. In totale eravamo 5 di
noi. Ci sedemmo in cerchio spegnemmo le luci e accendemmo delle candele.
Una di noi cominciò a "chiamare delle
entità" chiedendo più volte se c'era qualcuno li con noi. All'improvviso
un soffio di vento spense le candele (cosa strana perché era inverno e
tutte le finestre erano chiuse). Iniziammo un po' a spaventarci e
decidemmo di smettere subito con la seduta e accendemmo di nuovo tutte
le luci. Ovviamente tra di noi c'era anche chi ci scherzava su dicendo
che di sicuro era stato uno spiffero d'aria entrato da qualche parte a
far spegnere le candele. Ma una di noi era davvero molto spaventata.
D'improvviso sentimmo uno strano lamento, come il pianto di una bambina,
provenire dalla porta d'ingresso. Si geló il sangue. Il pianto si
faceva sempre più forte, così la nostra amica, ovvero la padrona di casa
corse vicino alla porta battendo i pugni urlando: chi sei? Vattene via!
Lasciaci in pace! Dall'altra parte della porta la bambina rispose: se
quel giorno mi avresti tenuta per mano non sarei morta.
Allora capimmo che era la sua sorellina. Morta 5 anni prima investita da un auto proprio mentre era a passeggio con lei.
Storia inventata 😜
Anna Maria
storia inventata.
una volta, c' era una famiglia un po' strana, in paese la ritenevano
tutti '' la famiglia del diavolo'', dato che questa famiglia, aveva una
religione sconosciuta da tutti. tutti avevano paura della famiglia
Marchese, si dicevano cose strane su
loro. si diceva che, satana in persona era il loro padre, che il più
piccolo andasse negli inferi, a raccogliere le anime per far alcuni riti
sconosciuti dal grande dio buono, ovviamente tutte chiacchiere. la
famiglia era composta da tre figli e due genitori. Il figlio più grande
di vent'anni anni, si chiamava Roberto , la seconda di sedici anni,
Ramona e, il terzo, di tredici anni si chiamava Andrea, mentre il padre
Samuele e la madre Anastasia. i ragazzi andavano a scuola, venivano
presi in giro da tutti, ma per i più grandi, non era un problema, dato
che sapevano difendere se stessi. un giorno la famiglia Marchese, decise
di cambiare città, per l'amor dei figli, trasferendosi in un paesino
nel sud Italia. cambiarono scuola e casa. alcune persone, capirono fin
da subito che quella famiglia non era cristiana. tutto il paese era
venuto a sapere dell'arrivo della famiglia marchese, cosi andarono a
curiosare per capire chi erano veramente, dato che solo il modo di
vestire della famiglia, aveva scatenato molte presupposizioni. ma si
sa... in paese è sempre cosi. il vero problema, fu la scuola. Andrea
veniva preso in giro, veniva picchiato, maltrattato da alcuni suoi
coetanei, lui non reagiva, perché appunto non sapeva reagire. un giorno
Andrea per sfogare, decise di racontare tutto alla sua professoressa di
italiano, che decise di prendere provvedimenti e di fare una riunione in
classe. Andrea cominciò nel dire: non sono satanista, non sono figlio
del demonio, non credo al demonio. in famiglia siamo tutti pagani, una
religione politeista, con più divinità. non prenderò in giro il vostro
dio e il vostro credo, dato che porto rispetto a tutte le forme di vita.
cosi tutti si incuriosirono, fecero delle domande e Andrea rispose,
contento e sazio del chiarimento che era avvenuto. si sbilanciò molto,
racontò molte cose che facevano a casa, le pratiche, la verità, le
entità finte e quelle vere, elencando nello specifico tutte quelle che
non esistevano. Parlò dell'aldilà, del suo essere sensitivo,
insomma.... per farsi ammirare e non farsi prendere in giro, raccontò
tutto. Andrea, non sapeva le conseguenze dell'aver detto tutto. Cosi di
notte, mentre lui sognava, Anubis il dio della morte e dell'aldilà,
decise di chiamare Andrea, per rimprovrarlo. Andrea sognò una camera da
letto, con un angolo buio, un buio che ti mette paura, ma lui era puro,
era protetto dalle sue guide, cosi si deise ad entrare nel buio, ( era
una tentazione, il cervello diceva: entra, sei luce, sei protetto,
nessuno ti tocca) cosi entrò nel buio e si ritrovò a fluttuare in un
luogo illuminato dal fuoco, fluttuava su un' enorme palazzo con un
orologgio grande, ma fermo... vide un drago, che voleva cacciarlo
dall'aldilà, si... si acorse che era nell'aldilà e che doveva ritornare,
prima che fose tardi. C'era una forte corrente, che impediva ad Andrea
di scendere nel palazzo, dopo la corrente cessò, e lui scese in una
specie di luogo, dove c'era un'ascensore, che lo riportò nel sogno....
in verità Andrea, aveva fatto un viaggio astrale inconsapevolmente.
raccontò tutto a sua madre, cosi Anastasia capi la gravità dell'accaduto
e decise di contattare Anubis, per chiedere scusa. fece cosi e Anubis
accettò le scuse ma volle raccomandare ad Anastasia, di non fare più
raccontare nulla a suo figlio. Cosi fece la madre, disse chiaramente al
figlio, di non raccontare assolutamente nulla a nessuno. Andra si
spaventò, il grande e potente dio Anubis lo aveva rimproverato, cosi non
parlò più. Arrivato a suola, il giorno dopo, Roberto accompagnò a
scuola, prima Ramona e poi Andrea a scuola. Andrea ancora scosso
dall'accaduto, aveva paura se qualcuno faceva altre domande, cosi cercò
di evitare chiunque. a ricreazione, andarono tutti nel tavolo di Andrea e
gli fecero domande, ma lui non rispose, cosi pensarono che quello che
Andreaaveva detto in precedenza, era falso. Cosi cominciarono un'altra
volta ilitigi, tutti lo chiamavano satanista, falso, bugiardo, senza
religione. lui si stancò e disse il motivo per il quale non poteva
parlare, lo fece nel cortile della scuola, dove tutti lo conoscevao
già... Andrea sbagliò, aveva disubbidito al grande dio, cosi la sera
raccontò tutto alla sua famiglia, che avevano escogitato un piano
(contro anubi) per non fare ritornare Andrea in quel posto. cosi
tracciarono un cerchio si sale e dissero formuledi protezione, per non
fare avvenire un viaggio astrale e per bloccare i sogni di Andrea.
Anubi, sentitosi tradito e amareggiato, decise di spezzare le formule e
si prese l'anima del ragazzino. Lo trascino nell'aldilà e gli mise delle
catene fatte d'aria, che nessuno poteva spezzare, a parte lui. i
familiari sapevano che c'era un tot di tempo per restare nell'oltre,
precisamente 30 minuti, cosi deisero di andare tutte 4 in astrale, a
recuperare Andrea. Anubis nascose il piccolo stregone Andrea, passarono
i 30 minuti e morirono tutti. Le anime erano diventate del dio dei
morti, Anubi non concese loro la reincarnazione, ma la vita da
reapither, cioèla vita che facevano quand'erno in vita,ma nei panni di
anime... ma ugualmente senza Andrea, la punizione era stata severa, ma
per Anubi giusta. cosi i familiari, nella vita da reapither, cercavao
ancora il loro terzo figlio. disperati, lo cercavano per tutta la città.
passarono trent'anni, e in quel paesino, si dice ancora che: da mezza
notte alle cinque del mattino, le anime dei familiari si aggira in tutto
il paesino in cerca di Andrea, infatti si dice anche che non si devono
lasciare bambini di 13 anni, aggirarsi in quelle strade, in quell'ora...
perché la famiglia marchese potrebbe scambiare il ragazzino con Andrea,
e prendere l'anima, come vendetta per la punizione di Anubis. fine
Rosario Ciulla
La casa infestata
Prefazione
Le protagoniste di questa storia sono 5 sorelle. I loro nomi sono:
Cristina, Nina, Angela, Mariuccia, Franca.
La storia si svolge a Palermo . Nel mio racconto le chiamerò con il loro nome
Vi dico che mia nonna era Angela ed era la terza in ordine di nascita.
Capvitolo 1
Le cinque sorelle vivevano con il padre Giovanni. Erano tutte in giovane età no molto laboriose.
Nina faceva la sarta, il padre faceva il cameriere in una gelateria della marina e i suoi turni erano notturni.
Ognuno
di loro aveva una propria occupazione non erano sposate, solo una di
loro era fidanzata era Cristina. Avevano superato la guerra del 15/18.
La loro mamma era morta che la piu piccola non aveva ancora 2 anni. Si
erano rimboccate le maniche ed erano andate avanti.
Il loro padre aveva la passione di suonare la chitarra e il mandolino. Era il suo hobby ed era anche molto bravo.
Abitavano
in una casa dove la finestra affacciava in un cortile. Che aveva altre
finestre, da li Mariuccia amoreggiava con un ragazzo. A quei tempi alle
ragazze non era permesso di fare le sfacciate con i ragazzi quindi Nina
Che era piu grande e forse la piu assennata, ne parlo con il padre e
insieme decisero di cambiare casa. Nina si mise subito alla ricerca di
una nuova casa, infine la trovò.
Il prezzo era anche
conveniente forse troppo conveniente. Lei pensò che avrebbe avuto lPprp
azione del padre anche perché l'affitto era addirittura piu basso
della casa in cui stavano.
Cosi la prese .
Il trasloco non sarebbe stato difficile allora non si possedevano molte cose.
Organizzò tutto per il trasloco, nel giro di due giorni sarebbero state nella nuova ccasa.
Naturalmente Mariuccia non era d'accordo. Così quando si trasferirono, lei non si mosse dalla vecchia casa.
Ma la sera non poteva trascorrerla in una casa gia vuota, quindi dovette recarsi nella nuova.
La
casa nuova si componeva di una grande camera da letto, dove avrebbero
dormito 4 sorelle, della camerina che avrebbe occupato il padre e di
un'altra camerina destinata A Mariuccia. Lei voleva sempre dormire da
sola. Questa abitudine se la portò per sempre. Poi vi era una grande
sala dove si mangiava e in un angolo un salottino di colore rosso e due
poltrone al centro un tavolino di legno. La casa era stata ricavata da
un antico palazzo posseduto dalla nobiltà palermitana poi trasformato
in piccoli apoartamenti e affittata al popolo.
La
sera sul tardi non potendo fare altro, Mariuccia si ritirò nella nuova
casa tutta arrabbiata andò diretta in camera sua. Il padre si era
recato a lavoro.
Dopo Cena le sorelle si prepararono per
dormire dormivano tutte in un'unica camera tre di loro in un letto
matrimoniale , la piu grande Cristina in un lettino Vicino.
Allo
scoccare della mezzanotte, le sorelle gia mezze addormentate sentono
gridare Mariuccia, che dalka sua stanzina si orevipita nella camera
delle Sue sorelle piangendo. Qualcuno o qualcosa le aveva detto che
quando si e tra in casa si saluta, e la voce veniva da un ombra nera che
oltre parlare le aveva dato uno schiaffo. Lei sentiva bruciare la
guancia. La presenza dava l'idea di una suora cosi la descrisse
Mariuccia.
Capitolo 2
Mariuccia
spaventatissima quella sera dormii insieme alle sorelle. L' avevano
creduta, anche loro del resto erano un po frastornate e impaurite dalla
casa nuova. Si erano sentite osservate durante il primo giorno, ma
nessuna di loro ne parlava con le altre, dentro casa poi non lo
avrebbero mai fatto. Cosi dopo il primo giorno trascorso a sistemare
casa, perché presto avrebbero avuto visite. Venne la sera. Il padre
si recò come sempre al lavoro. Dopo cena le sorelle andarono a dormire
ognuna nel proprio letto. Cercavano di cancellare la paura provata la
sera prima. Specialmente Mariuccia che dopo la brutta avventura
sembrava essere la piu coraggiosa . Stavano gia dormendo da qualche
ora, quando all'improvviso sentirono suonare la chitarra che era appesa
nella sala grande, si svegliarono contemporaneamente pensando che il
padre si era ritirato prima dal lavoro si erano meravigliate per l'ora
tarda avrebbe svegliato i vicini, quindi Cristina si alzò per andare a
vedere ma nel frattempo sentirono che suonava anche il mandolino, era
appena passata la mezzanotte. si resero conto che non era il padre a
suonare Si alzarono e aspettarono l'arrivo del padre . Naturalmente
non dissero niente al padre per non farlo preoccupare. Quella notte
passò agitata fra preghiere ed altro. Nina cominciava a pentirsi di
avere avuto fretta di trovare una nuova casa.
Dopo una cert ora la casa sembrava tranquilla nessuna cosa si manifestava
Di
giorno si presentava come la casa dei sogni, a quei tempi era
considerata confortevole.(parliamo del 1933).anche se quando cercavano
le cose non le trovavano e poi dopo poco le vedevano al loro posto, come
se nessuno le avesse mosse. Si arrivò cosi alla terza notte...
Il
padre come sempre al lavoro loro dopo cena si prepararono ad andare a
letto, avevano cercato di resistere fino alla mezzanotte ma ahimé questa
volta sentirono delle voci femminili, dei vestiti frusciare e videro
delle ombre sfilare davanti ai loro letti. Mentre Mariuccia correva
dalla sua di stanza a quella delle sorelle . Anche lei aveva visto le
stesse cose. Anche quella notte si dormii poco .
Le visioni che ebbero erano delle suore , o meglio sembrano suore ma erano senza volto e tutte loro ebbero la stessa visione.
Capitolo 3
Come al solito le manifestazioni cessavano subito dopo la mezzanotte
Il padre tornava sempre a casa alle 3 di notte e si recava subito a dormire
Nessuna di loro gli aveva raccontato alcun che , quindi lui era all'oscuro di tutto
In quei giorni era però strano non aveva molta voglia di mangiare pareva addirittura sofferente
Passava
gia poco tempo con le sue figlie ma in quei giorni sembrava quasi
volesse scappare da casa, infatti andava via prima del solito per
recarsi al lavoro.
La notte successiva si sentirono strani passi come di un uomo con degli stivali
Pesanti
che camminava a passo di marcia davanti alla camera pero finivano. E
ancora il mandolino e la chitarra suonavano le sorelle si nascondevano
sotto le coperte terrorizzate sapevano però che dopo la mezzanotte
tutto si quietava. Quella stessa notte Nina fece un sogno stranissimo.
Credeva di sognare ad occhi aperti, nel sogno una voce le indicava di
andare nella sala. In un angolo della sala c'era una nicchia ben
coperta dell'intonaco, praticamente chiusa e dipinta faceva parte del
muro. Li la voce le disse che se avrebbe aperto la nicchia sarebbe
diventata ricca. Ma in cambio suo padre avrebbe dovuto restare per
sempre li in quella casa. Nina si svegliò scossa , era nel suo letto.
Ma le pareva di aver visto con i suoi occhi la nicchia come se fosse
stata realmente nella stanza dove era ubicata. La mattina successiva
andò a vedere se veramente c'era la nicchia sognata si c'era anche
se non era molto visibile stata dipinta parecchie volte. Non ne parlò
con nessuno, e non si sognò nemmeno di aprirla. Era veramente scossa.
Quella
sera avevano ospiti era il giorno di riposo del padre, e venivano in
visita i parenti del fidanzato di Cristina si prepararono per
accogliere gli ospiti. Dopo cena si accomodarono sul divano.
Chiacchierando
piacevolmente, ma nel momento in cui gli ospiti decisero di
accomiatarsi non poterono alzarsi dal divano. Nessuno parlava, qualcuno
di loro si fece il segno della croce con la lingua, sembravano
incollati al divano.
Quando poterono alzarsi, bianchi in volto per lo spavento andarono via.
L'indomani
Cristina andò da loro, e le raccontarono tutto dicendo che finché
lei restava in quella casa non sarebbero piu venuti a fare visita.
Quella
notte solite cose stivali che marciavano, fruscio di vesti e delle
voci indistinte. Tutto si calmava dopo la mezzanotte. Il padre era
sempre a lavoro quindi molte cose non le aveva vissute a parte solo che
non si sentiva bene
Il lunedì successivo Nina doveva
andare a comprare delle passamanerie in merceria, suo padre ne
approfittò per scendere con lei
Fuori le disse che in
quella casa non stava bene si sentiva soffocare, e Nina le raccontò
delle manifestazioni a cui avevano assistito lei e le sue sorelle, cosi
decisero insieme di cercare una casa al piu presto.
Quello stesso giorno Nina trovò casa e di furia fecero il trasloco. Quella sera non avrebbero dormito in quella casa.
Avevano messo a dura prova i propri nervi.
La storia termina qui direte voi
No
Dopo
qualche mese Nina si trovava a passare da li e vide che davanti sl
palazzo cera una strana confusione, addirittura il medico legale.
Avevano
fatto dei lavori in uno degli appartamenti e sotto il focolaio della
cucina avevano trovato sepolto un uomo ,vestito in divisa con indosso un
paio di stivali. La morte risaliva a 100 anni prima.
Il racconto è finito
Tutto
quello che ho scritto è pura verità. Le mie zie e mia nonna lo
raccontavano alla stessa maniera so anche la zona di questo antico
palazzo e dopo che leggerete vi darò un ulteriore prova perché giorni
fa ho trovato dei riscontri
Grazie per avermi permesso di pubblicare questa storia mentre la scrivevo sentivo mia nonna e le sue sorelle vicino
Capitolo 3
Come al solito le manifestazioni cessavano subito dopo la mezzanotte
Il padre tornava sempre a casa alle 3 di notte e si recava subito a dormire
Nessuna di loro gli aveva raccontato alcun che , quindi lui era all'oscuro di tutto
In quei giorni era però strano non aveva molta voglia di mangiare pareva addirittura sofferente
Passava
gia poco tempo con le sue figlie ma in quei giorni sembrava quasi
volesse scappare da casa, infatti andava via prima del solito per
recarsi al lavoro.
La notte successiva si sentirono strani passi come di un uomo con degli stivali
Pesanti
che camminava a passo di marcia davanti alla camera pero finivano. E
ancora il mandolino e la chitarra suonavano le sorelle si nascondevano
sotto le coperte terrorizzate sapevano però che dopo la mezzanotte
tutto si quietava. Quella stessa notte Nina fece un sogno stranissimo.
Credeva di sognare ad occhi aperti, nel sogno una voce le indicava di
andare nella sala. In un angolo della sala c'era una nicchia ben
coperta dell'intonaco, praticamente chiusa e dipinta faceva parte del
muro. Li la voce le disse che se avrebbe aperto la nicchia sarebbe
diventata ricca. Ma in cambio suo padre avrebbe dovuto restare per
sempre li in quella casa. Nina si svegliò scossa , era nel suo letto.
Ma le pareva di aver visto con i suoi occhi la nicchia come se fosse
stata realmente nella stanza dove era ubicata. La mattina successiva
andò a vedere se veramente c'era la nicchia sognata si c'era anche
se non era molto visibile stata dipinta parecchie volte. Non ne parlò
con nessuno, e non si sognò nemmeno di aprirla. Era veramente scossa.
Quella
sera avevano ospiti era il giorno di riposo del padre, e venivano in
visita i parenti del fidanzato di Cristina si prepararono per
accogliere gli ospiti. Dopo cena si accomodarono sul divano.
Chiacchierando
piacevolmente, ma nel momento in cui gli ospiti decisero di
accomiatarsi non poterono alzarsi dal divano. Nessuno parlava, qualcuno
di loro si fece il segno della croce con la lingua, sembravano
incollati al divano.
Quando poterono alzarsi, bianchi in volto per lo spavento andarono via.
L'indomani
Cristina andò da loro, e le raccontarono tutto dicendo che finché
lei restava in quella casa non sarebbero piu venuti a fare visita.
Quella
notte solite cose stivali che marciavano, fruscio di vesti e delle
voci indistinte. Tutto si calmava dopo la mezzanotte. Il padre era
sempre a lavoro quindi molte cose non le aveva vissute a parte solo che
non si sentiva bene
Il lunedì successivo Nina doveva
andare a comprare delle passamanerie in merceria, suo padre ne
approfittò per scendere con lei
Fuori le disse che in
quella casa non stava bene si sentiva soffocare, e Nina le raccontò
delle manifestazioni a cui avevano assistito lei e le sue sorelle, cosi
decisero insieme di cercare una casa al piu presto.
Quello stesso giorno Nina trovò casa e di furia fecero il trasloco. Quella sera non avrebbero dormito in quella casa.
Avevano messo a dura prova i propri nervi.
La storia termina qui direte voi
No
Dopo
qualche mese Nina si trovava a passare da li e vide che davanti sl
palazzo cera una strana confusione, addirittura il medico legale.
Avevano
fatto dei lavori in uno degli appartamenti e sotto il focolaio della
cucina avevano trovato sepolto un uomo ,vestito in divisa con indosso un
paio di stivali. La morte risaliva a 100 anni prima.
Il racconto è finito
Tutto
quello che ho scritto è pura verità. Le mie zie e mia nonna lo
raccontavano alla stessa maniera so anche la zona di questo antico
palazzo e dopo che leggerete vi darò un ulteriore prova perché giorni
fa ho trovato dei riscontri
Grazie per avermi permesso di pubblicare questa storia mentre la scrivevo sentivo mia nonna e le sue sorelle vicino
Angela Nanfa
Angela era una
bambina vivace dell'età di circa 6 anni ,aveva un fratellino di 3 anni
che era il suo compagno di giochi.La sua famiglia aveva cambiato casa da
poco,il Palazzo era imponente e di costruzione piuttosto antica,era
costituito da due piani e 4
appartamenti..Noi abitatavano al secondo piano,sul pianerottolo c'era
un'altra porta che dava sulla mansarda..Quando Angela giocava con suo
fratello a volte si sentiva chiamare ,si girava ma non c'era nessuno ..e
quando la sera si metteva a letto veniva puntualmente svegliata da
qualcuno che le alzava la coperta oppure si sedeva ai bordi del
letto,lei ricorda che lei e il suo fratellino si abbracciavano e si
nascondevano sotto le lenzuola terrorizzati..una volta salì sul
davanzale della enorme finestra in cucina perché l'uomo che viveva in
soffita(lei lo definiva così) la chiamava e voleva che andasse giù..la
sua fortuna fu che la nonna stesse passando di lì e si mise a urlare con
tutto il fiato che aveva in corpo e così fu che Angela fu tirata via
dalla finestra da sua madre..Un giorno andò a fare la spesa con sua
madre al ritorno salendo le scale all'ultima rampa l'uomo della soffitta
le passò davanti,era alto,magro ,con i capelli bianchi e pallido in
volto..indossava un lungo mantello nero e cappello a falda larga dello
stesso colore...lei chiese a sua madre chi fosse..per tutta risposta la
madre disse chi?..intanto l'uomo prese la direzione della
mansarda...Angela anche se piccola restò non poco sconcertata dalla
risposta della madre e realizzò che lei e suo fratello erano gli unici a
vedere l'uomo...una volta curiosa di sapere come vivesse aprì la porta
della mansarda ma non trovò nulla di significante se non bottiglie vuote
bacinelle e vecchie cose,si era accertata che l'uomo era un
fantasma...dopo qualche anno cambiarono abitazione e tutto ciò finì...da
grande ricordò questi eventi con sua nonna e così le raccontò che quel
edificio era stata una caserma in tempi di guerra dove si diceva che
avevano anche ucciso persone..Ancora oggi,anche se l'edificio è stato
rimesso a nuovo quando Angela passa da quelle parti ha ancora i
brividi.....questa storia è vera..è la prima di una lunga serie che mi è
successa
Angela Meringolo