La Borda
La Borda, nota con questo nome soprattutto nel modenese, è conosciuta anche come Bourda nel Bolognese, Bùrda nel Ferrarese, Bûrda o Burdâna nel Reggiano. Al maschile prende il nome di Bordón a Parma, Bordö o Bordoeu a Milano (col significato di Orco), Bordò nel Bormiese (con un significato genericamente spregiativo). In milanese, così come nei dialetti cremasco e bormiese, la parola borda significa nebbia, vapore condensato a terra. Nel bergamasco aggiunge al significato di "nebbia" quello di maschera di carta pesta.
Alcuni studiosi del folklore locale riconducono l'etimologia del termine Borda alla radice "bor-" che andrebbe ricondotta a Borvo, divinità celtica che presiedeva alle acque termali e sorgive, e si ritroverebbe, in una vasta area accomunata da un'antica presenza celtica, in toponimi e termini connessi all'elemento acqueo: il fiume Bormida, località termali come Bormio, Bourbon-Lancy, Bourbon-l'Archambault, parole francesi come brouillard e brume (che significano "nebbia") o bourbe (melma).
Origine e diffusione del mito
(EML)
(IT)
Alcune ninne nanne romagnole sono dedicate alla Borda, che ammazza i bambini che non stanno buoni e non vogliono dormire strangolandoli con un laccio o una corda. Alcuni studiosi sottolineano che questa peculiare modalità di uccidere possa essere ricondotta ai sacrifici umani praticati in antichi culti germanici e sarebbe testimoniata dal ritrovamento, in alcune torbiere danesi e britanniche, di corpi di persone soffocate con un laccio e poi annegate, come la famosa Mummia di Tollund.
La leggenda della Borda è centrale nel romanzo Mal'aria di Eraldo Baldini, dal quale è stata tratta l'omonima miniserie TV.
LadyDeath75